ALESSANDRO RINALDI
DMAV_social art ensemble
CONFINI IN CADUTA LIBERA – L’evoluzione del lavoro di Davide Grazioli 

“All’inizio fu il viaggio a guidare il lavoro di Davide Grazioli. E il viaggio come spesso accade presto si portò dentro i temi dell’altro e dell’altrove. Complice anche un incontro molto importante, come ripete l’artista, quello con Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) del quale è stato assistente agli inizi e col quale ha anche condiviso il primo viaggio in India. [segue]

VALERIO DEHO’
Critico d’arte

“La maggior parte delle immagini contemporanee, video, pittura, arti plastiche, audiovisivi, immagini di sintesi, sono letteralmente delle immagini in cui c’è nulla da vedere, immagini senza tracce, senza ombra, senza conseguenze. Ciò che avvertiamo è che dietro ciascuna di esse qualcosa è scomparso. Queste immagini non nascondono nulla, e nulla rivelano”. Jean Baudrillard, La trasparenza del male, Sugarco, 1991… [ segue ]

ALBERTO ZANCHETTA
Curatore e critico d’arte
PEREGRINAZIO esuli e ambasciatori – conversazione con Davide Grazioli –

“AZ > Concettualmente e linguisticamente sei stato definito un “artista nomade”, attitudine che non a caso si rispecchia nei tuoi frequenti viaggi tra Occidente e Oriente, privilegiando mete quali l’Asia e l’India. Questo nomadismo culturale, tanto caro agli anni Ottanta, intreccia l’arte alla vita, resta però da stabilire se tu sia più cosmopolita o più apolide. Ti pongo il dilemma perché in alcune occasioni hai dichiarato di voler «dimenticare d’essere un europeo», e perché trovo significativo il titolo di un’opera che hai realizzato nel 2003: Spogliarsi dell’identità. Parliamo allora di derive e di approdi, della perdita e della scoperta – più che del recupero? – dell’identità, tra individualità e comunità… [ segue ]

VITTORIA COEN
Critica d’arte e curatrice

“C’è, da sempre, il viaggio di formazione del giovane romantico, c’è il viaggio d’istruzione in Europa del giovane rampollo di ricca famiglia americana, c’è il viaggio del pellegrino, del missionario, del mercante, del geografo, dell’avventuriero. Ognuno di questi può essere un andare verso, un fuggire da, un gesto di disperazione o di entusiasmo, un viaggio agli inferi, un’Ulissiade fra sirene, seduzioni decadenti, simbolismi orientaleggianti, allucinazioni, il mito dell’Italia per il poeta Goethe, il mito di Haiti per il pittore Gauguin, una varietà non misurabile. Eppure, dentro questa varietà, alcune linee esemplari si leggono… [ segue ]

ASHRAFI S. BHAGAT
Critica d’arte
Art India

“DAVIDE GRAZIOLI divide il suo tempo tra Asia ed Europa, constatando ora i sottili legami che uniscono, ora le abissali differenze che separano i popoli d’oriente e d’occidente. L’artista ama mettere in relazione il viaggio con le esperienze trascendenti, in cui l’identità del singolo si riduce fino a fondersi nel tutto. Il viaggio viene quindi rappresentato come moderna meditazione, come ulteriore tecnica per spogliarsi dell’individualità iniziale ed accedere ad un territorio dove la coscienza sia più libera da condizionamenti e possa assorbire le esperienze di popolazioni apparentemente distanti (percorrendo ciò che Hermann Hesse definiva i ponti magici)… [ segue ]

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